Per parlare di Salemi è da Giuseppe Garibaldi che dobbiamo cominciare. Nel 1860, Garibaldi, dopo essere sbarcato a Marsala, si diresse alla volta di Salemi dove, il 14 maggio, venne accolto con entusiasmo dalla popolazione. Una lapide ricorda nella piazza del municipio che il Generale arrivò a Salemi dichiarandosi dittatore del Regno delle Due Sicilie. In quell'occasione, il 14 maggio 1860, l'Eroe dei Due Mondi issò, da sé, sulla cima della torre cilindrica del castello Normanno-Svevo la bandiera tricolore proclamando Salemi "capitale d'Italia", titolo che mantenne per un giorno. C'è anche un Museo del Rosorgimento, che ricorda quegli eventi. Il patrondo di Salemi è San Nicola di Bari, la compatrona Maria SS Immacolata (Celeste Patrona e Protettrice). Tra le più importanti feste locali ricordiamo quella che il 3 febbraio ha luogo in uno dei più antichi quartieri di Salemi, il Rabato, che si popola di fedeli in pellegrinaggio verso la chiesa di San Biagio per ricevere la benedizione della gola. Tra gli altri appuntamenti da segnare in agenda la Sagra della Busiata ad agosto, per valorizzare la pasta che prende il nome dalla "Busa" cioè il bastoncino cui deve la sua tipica forma. Tra le chiese ricordiamo l'Antico Duomo di San Nicola di Bari, danneggiato dal Terremoto del Belice del 1968, il Duomo del Collegio dei Gesuiti (1642) e tanti altri edifici di culto. A Selemi c'è anche un Castello normanno risalente all'XI secolo. Salemi è definita la Città dei Pani, per la tradizionale lavorazione del pane, legata alla feste del santo patrono della città, San Nicola di Bari e di San Giuseppe, durante la quale si realizzano le tradizionali "Cene". La chiesa di San Bartolomeo, ospita il Museo del Pane.